Riordinandounascatolapienadilavoririsalentiaimieiannid’insegnamento,ho trovatounfascicolettochesonocontentadiaverconservatoperchésignificativodi unpassaggioavvenutonelmondodellascuola.Finoaquell’annoavevo programmatoconlacollegacontitolaredellaclasseatempopienoanoiassegnata e,nelfarlo,tenevamopresenteinostrialunni,larealtàambientale,lapossibilitàdi collaborareaclassiaperteconaltrecolleghe.Leggendolenostreprogrammazioni sipotevavederelaclassenelsuodivenire.Daquell’annoavevodovutoadattarmi afareunaprogrammazionedicircolocheperforzadicosenonpotevacheessere genericaperchédovevaandarebeneperunascuoladicittàcomeperunadi campagna,perunaclasseatempopienocomeperunatemponormale.Era un’operazione“formale”manon”funzionale”,maalmenoall’iniziobisognava provare. Già dal primo giorno però qualcosa non ha funzionato.
Il Salice dell’apprendimentodi Rita De Alexandris
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